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"L'essere umano risanato sarà colui che, in un cammino progressivo, avrà riacquistato tutta intera la capacità e la libertà di amare."

Lettera al Corriere della Sera - 3
In risposta ad un articolo del Corriere della Sera del 09/10/2009

Spiace con la presente dover fare l'ennesimo intervento alla vostra redazione in riferimento all'articolo odierno sulla "Condanna per omicidio volontario del medico ayurvedico" e, in particolare, sul conseguente commento riportato nella stessa pagina del prof. Garattini.
Come al solito, e non è la prima volta sul vostro giornale, manca un contradditorio serio sulla questione delle medicine alternative e, nello specifico, non si capisce come mai, comunque, da un caso che coinvolge un esimio specialista della medicina ayurvedica si passi a parlare di Omeopatia, che della prima non condivide alcunché.
Ma ciò che stride su tutto è il commento autarchico e antidemocratico di Garattini, che definisce condivisibile la linea dura della sentenza ed anzi si auspica che da questa altri medici siano scoraggiati a prescrivere forme di terapie diverse dai farmaci tradizionali.

Quando Garattini, al termine del suo intervento, afferma che molti italiani ricorrono ai fitoterapici perché li credono meno gravati da effetti collaterali, fa un'affermazione che, implicitamente, ne contiene delle altre: innanzitutto una sorta di moderato disprezzo per la popolazione a cui appartiene, verso la quale esprime una critica, senza tenere in conto le motivazioni istintive e personali di chi è portato a cercare forme diverse di terapia; poi, indirettamente, afferma che la motivazione principale che porta tanta gente a cercare altre terapie diverse dai farmaci convenzionali - terapie che spesso le persone devono pagarsi di tasca propria - è proprio quella di evitare quegli effetti sgradevoli che spesso hanno sperimentato soggettivamente, o hanno conosciuto da altri; da ultimo dimentica che la maggior parte dei principi attivi dei farmaci di sintesi sono derivati dei fitoterapici, e che la loro modalità prescrittiva, di tipo allopatico, è la stessa proprio dei fitoterapici.

Senza entrare dunque nel merito dell'Omeopatia, che non credo dovesse essere neanche citata in questo contesto, sembra come al solito scarsamente condivisibile, ed evidentemente contraddittorio e pasticciato, l'intervento di Garattini, che appare mosso da furia giustizialista, senza che se ne ravvedano motivazioni valide e tanto meno apprezzabili.

Grazie ancora per il vostro giornalismo di parte e antidemocratico che, tra le altre cose, non tiene conto del fatto che, poco aldilà dei nostri confini, per lo meno l'Omeopatia è riconosciuta, considerata e molto spesso rimborsata almeno in parte dai servizi sanitari statali.

Con i migliori saluti.
Dr. Francesco Candeloro
Medico Omeopata e docente in Omeopatia

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